Approfondimenti,  Curiosità,  In Breve

Breve storia del Vaccino

Tempo di lettura: 2 minuti

Nel 400 a.C. lo storico greco Tucidide fece un’interessante osservazione. La peste aveva appena colpito la città di Atene ed egli notò che chi guariva dal morbo raramente si ammalava una seconda volta, e mai in forma grave. Intuì, quindi, il principio della vaccinazione.

Ma solo nel 1796 (oltre 2000 anni dopo) l’intuizione dei principi della vaccinazione avrebbe cambiato il mondo. Edward Jenner, un medico inglese, notò che chi aveva contratto il vaiolo dalle mucche (una forma poco grave della malattia, contratta spesso dalle mungitrici) non veniva contagiato dalla forma umana (assai più grave).

L’intuizione

Con grande spirito di intraprendenza estrasse del pus dalla pustola di una ragazza infetta dal vaiolo delle mucche, ed iniettò la sostanza in un ragazzo. Successivamente prese lo stesso ragazzo e tentò di contagiarlo con il vaiolo umano, mettendone a rischio la vita.

Nonostante i rischi, però, l’operazione fu un successo. Il ragazzo non contrasse il vaiolo umano. Era nato il primo vaccino.

Lo stesso nome non è un caso; “vaccino”, “vacca”.

Il vaccino iniziò a diffondersi rapidamente e nel 1840 divenne obbligatorio in Inghilterra. Dopo 140 anni, nel 1980, il vaiolo, una delle più terribili piaghe della storia umane, sarebbe stato completamente debbellato.

Il vaccino non era però obbligatorio dovunque e ciò portò ad un fatto particolare. Durante la guerra franco-prussiana il vaccino divenne un’arma strategica, in un contesto in cui le armate avevano dimensioni numericamente equivalenti.

Le truppe francesi non erano infatti vaccinate dal vaiolo e, infatti, subirono oltre 20.000 morti a causa di un’epidemia della stessa malattia. I soldati prussiani, al contrario, erano vaccinati e quindi ebbero un grande vantaggio nel corso della guerra.

La Storia a Portata di Chat